P REMESSA
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PREMESSA
Lo sviluppo delle rinnovabili concorre agli obiettivi europei e nazionali
di riduzione delle emissioni di CO2 e di decarbonizzazione dell’economia.
A livello europeo, la direttiva 2001/2018 impegna gli Stati membri a far
sì che la quota di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di
energia dell’Unione nel 2030 sia almeno pari al 32 per cento. L’obiettivo è
stato rivisto al rialzo con il piano Green Deal europeo ed il pacchetto “Fit
for 55” (al 40 per cento) e dal piano REPower EU (almeno al 42,5 per
cento, con il proposito di raggiungere il 45 per cento). La proposta di
direttiva RED III traduce in norme vincolanti i traguardi prospettati da
quest’ultimo piano.
A gennaio 2020 l’Italia ha trasmesso alla Commissione europea, ai sensi
del Regolamento (UE) 2018/1999, il Piano Nazionale Integrato per
l’Energia e il Clima, che specifica gli obiettivi di incremento della quota di
energia da fonte rinnovabile sul totale dei consumi per ciascun settore
(elettrico, termico, trasporti), in modo da conseguire l’obiettivo nazionale
complessivo del 30 per cento di consumi energetici lordi soddisfatti da fonti
rinnovabili.
Nel settore elettrico, dove è più alta la penetrazione delle rinnovabili, il
PNIEC fissa come traguardo al 2030 il raggiungimento di una quota del 55
per cento dei consumi (per i settori termico e dei trasporti, la quota è pari
rispettivamente al 33,9 e al 22 per cento). Per tener conto dei più ambiziosi
obiettivi previsti a livello europeo con il Green Deal e il pacchetto “FIt for
55”, nelle more di una più ampia revisione del PNIEC, il Ministero della
transizione ecologica ha adottato il Piano di transizione ecologica, che
prevede, entro il 2030, un aumento della quota di energia elettrica da fonti
rinnovabili al 72 per cento (anziché del 55 per cento). Lo scorso 8 maggio,
il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha avviato una
consultazione in vista della revisione del Piano Nazionale Integrato per
l’Energia e il Clima, che dovrebbe essere adottato entro giugno 2024.
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PREMESSA
Lo sviluppo delle rinnovabili concorre agli obiettivi europei e nazionali
di riduzione delle emissioni di CO2 e di decarbonizzazione dell’economia.
A livello europeo, la direttiva 2001/2018 impegna gli Stati membri a far
sì che la quota di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di
energia dell’Unione nel 2030 sia almeno pari al 32 per cento. L’obiettivo è
stato rivisto al rialzo con il piano Green Deal europeo ed il pacchetto “Fit
for 55” (al 40 per cento) e dal piano REPower EU (almeno al 42,5 per
cento, con il proposito di raggiungere il 45 per cento). La proposta di
direttiva RED III traduce in norme vincolanti i traguardi prospettati da
quest’ultimo piano.
A gennaio 2020 l’Italia ha trasmesso alla Commissione europea, ai sensi
del Regolamento (UE) 2018/1999, il Piano Nazionale Integrato per
l’Energia e il Clima, che specifica gli obiettivi di incremento della quota di
energia da fonte rinnovabile sul totale dei consumi per ciascun settore
(elettrico, termico, trasporti), in modo da conseguire l’obiettivo nazionale
complessivo del 30 per cento di consumi energetici lordi soddisfatti da fonti
rinnovabili.
Nel settore elettrico, dove è più alta la penetrazione delle rinnovabili, il
PNIEC fissa come traguardo al 2030 il raggiungimento di una quota del 55
per cento dei consumi (per i settori termico e dei trasporti, la quota è pari
rispettivamente al 33,9 e al 22 per cento). Per tener conto dei più ambiziosi
obiettivi previsti a livello europeo con il Green Deal e il pacchetto “FIt for
55”, nelle more di una più ampia revisione del PNIEC, il Ministero della
transizione ecologica ha adottato il Piano di transizione ecologica, che
prevede, entro il 2030, un aumento della quota di energia elettrica da fonti
rinnovabili al 72 per cento (anziché del 55 per cento). Lo scorso 8 maggio,
il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha avviato una
consultazione in vista della revisione del Piano Nazionale Integrato per
l’Energia e il Clima, che dovrebbe essere adottato entro giugno 2024.